Nato a Venezia nel 1906, Carlo Scarpa studia architettura presso l'Accademia di belle arti della città, dove si laurea nel 1926. Insegna disegno architettonico all'Accademia, dove occuperà diverse cattedre nel corso della sua vita, e allo stesso tempo comincia la sua carriera da designer e architetto industriale e di interni, lavorando per la vetreria Venini di Venezia. Il suo progetto più di spicco degli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, è il restauro della Facoltà di economia dell'Università di Venezia. Dopo la guerra gli verranno commissionati molti altri lavori di restauro tanto di esterni che di interni, e di supervisione e allestimento di mostre; nel suo lavoro Scarpa rivela spesso di essere influenzato dall'Art Nouveau e da maestri come Frank Lloyd Wright e Josef Hoffmann.
L'architettura di Scarpa è caratterizzata da una grande attenzione allo scorrere del tempo, e al continuo cambiamento. Progetti importanti della sua carriera includono la Galleria di Canova a Possagno (Treviso) tra il 1955 ed il 1957; la sala per esposizioni della Olivetti a Piazza S. Marco, Venezia (1957-1958); e la Banca Popolare di Verona, alla cui realizzazione Scarpa comincia a lavorare nel 1973, e che verrà completata dopo la sua morte da Arrigo Rudi.
Nella sua lunga carriera Scarpa disegna molti paesaggi, giardini e palazzi, in Italia, Canada, Stati Uniti, Arabia Saudita, Svizzera e Francia. Muore nel 1978 in Giappone, ed è sepolto nel complesso Brion del cimitero di San Vito d'Altivole (Treviso) - da lui realizzato nel 1969, e considerato da molti come il suo capolavoro.