Nato nel 1922 a Papendrecht, Paesi Bassi, Martin Visser è un noto e apprezzato designer di arredamento, e collezionista d'arte olandese. Dopo aver studiato ingegneria civile presso la Middelbare Technische School (oggi Hogere Technische School) di Amsterdam, Visser lavora come disegnatore in uno studio di architettura. Nei primi anni del dopoguerra, dopo aver presentato ad un cliente dei grandi magazzini De Bijenkorf i propri mobili, costruiti per un amico, viene assunto come responsabile delle vendite nel reparto di arredamento, dove lavora fino a quando, nel 1954 viene assunto dalla manifattura 't Spectrum, il cui direttore era stato colpito dai design di Visser. Occuperà la posizione di designer capo fino agli anni '70, ed in questi anni lavora anche come consulente per De Ploeg Textiles, la fabbrica di ombrelli fornitrice per 't Spectrum.
Design di successo di Martin Visser includono il divano letto BR 02 (1958/60); le poltrone SZ 01 e SZ 02 (1960); il tavolo TE 06.7 (1960); e le sedie SE 05, SE 06, SE 07 (1960) - tutti ancora in catalogo da 't Spectrum. La poltrona SZ 63 (1960–1965), non più in produzione, è uno dei design più ricercati di Visser sul mercato vintage.
Il lavoro di Visser è caratterizzato da un'estetica minimalista e razionalista, spoglia, rappresentata da un approccio economico ai materiali da parte del designer. L'uso di acciaio tubolare per le gambe delle sue sedie e poltrone, e dei suoi tavoli, diventa il suo marchio di fabbrica: sebbene questa vicinanza allo stile industriale sia stata una mera necessità pratica nei Paesi Bassi del dopoguerra, ha attratto un'ampia schiera di ammiratori nel XXI secolo. Recenti ricerche suggeriscono inoltre che la moglie di Visser, Joke van der Heijden, abbia avuto un ruolo importante nei design del marito, specialmente per quanto riguarda la scelta di colori allegri e brillanti.
Quando 't Spectrum chiude per difficoltà finanziare, nel 1974, Visser perde i diritti sui suoi design, perdendo pertanto anche interesse nel design - 't Spectrum verrà ripresa e rivitalizzata ben due volte, ed esiste oggi, con i suoi design originali, con il nome di Spectrum. Dal 1978 al 1983 Visser lavora come curatore del padiglione di arte moderna per il museo Boymans-van Beuningen di Rotterdam, ma verso la fine degli anni '80 si riavvicina al mondo del design, utilizzando materiali inaspettati come fogli di acciaio perforati e cartone: si ritiene che la crescente devozione e vicinanza di Visser all'arte abbia influenzato questa rivoluzione estetica.
Nel corso della sua vita Visser costruisce una collezione d'arte privata notevole, composta da più di 400 opere d'arte e di design moderni, ora posseduta dal museo Kröller-Müller, in una regione centrale del paese. Il lavoro di luminari del calibro di Carl Andre, Jean-Michel Basquiat, Joseph Beuys, Keith Haring, Donald Judd, Sol Lewitt, Piero Manzoni, Bruce Nauman, e Andy Warhol, per nominarne alcuni, fanno parte della collezione, insieme ad un modellino della casa di Visser stesso, disegnata da Gerrit Rietveld, costruita nel 1955 ed ampliata da Aldo van Eyck nel 1968.
Nel 1998 la carriera di Visser viene premiata con l'Oeuvre Prize al design da parte del Fonds voor Beeldende Kunst. Il designer muore nel 2009, e tre anni dopo il Bonnefantenmuseum di Maastrict ospita un'importante retrospettiva sul suo lavoro, in cui i suoi design vengono esposti insieme alla sua collezione d'arte.
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