Otto design contemporanei che riprendono i colori e lo spirito del movimento postmodernista di Sottsass
Lunga vita a Memphis
Da più di un decennio, lo stile Mid-Century moderno è al centro della scena; e ora, proprio come succese cinquant'anni fa, stiamo assistendo alla nascita di una nuova controtendenza, guidata dal desiderio di molti designer contemporanei di scuotere il mondo del design - e la sua forse eccessiva, e un po' stagnante, adorazione di tutto ciò che è super semplice e funzionale. Ebbene sì, stiamo parlando di una rinascita di Memphis, quell'esuberante movimento, esploso alla fine del XX secolo, che mise al centro del suo programma la dedizione a forme voluminose, assurdi colori pop, e forme geometriche fuori misura.
Naturalmente il nostro amore per il mobilio in teak dalle forme pulite non vacilla; ma proviamo allo stesso tempo una forte curiosità per questi nuovi punti di vista, capaci di portare un pizzico di pepe e divertimento nel mondo del design. La bellezza di un gusto semplice ed elegante è indiscussa, ma la vita è più godibile se si può giocare, ridere, e ci si può sorprendere un po'! Questi otto pezzi rappresentano diverse raffinatissime reinterpretazioni dell'iconico stile Memphis!
Il giovane designer tedesco Moritz Bannach prende forme minimaliste e semplicissime, e le trasforma in un richiamo Memphis grazie a colori pop, in questo tavolo Alerio. Un pezzo dalle forme geometriche forti, e dai colori giocosi e sfrenati, che senza dubbio renderebbe fiero Sottsass!
Lo studio di design spagnolo Masquespacio
sostiene che i loro incredibili tavoli, divani e pouf siano ispirati alla cultura visiva contemporanea, ma noi vi vediamo anche una discreta dose di Memphis. Certo, i colori utilizzati dai designer spagnoli sono leggermente più "seri" della tavolozza primaria di Memphis, ma l'aura di questo delizioso set da salotto ricorda davvero la vibe surreale e giocosa del gruppo postmodernista italiano.
May Arratia
è un'altra artista spagnola il cui lavoro fonde postmodernismo e materiali contemporanei, aggiungendovi un tocco di glamour; e le riflessioni metalliche delle gambe in alluminio del suo incredibile divano Mykonos, riprendono anche un altro stile in piena rinascita: l'Art Déco. E ce ne siamo innamorati!
Lo sgabello Monumental Devotion è il risultato ideale dell'unione di forme neo-Memphis con la linearità della sensibilità scandinava. Matz Engdahl
incarna un postmodernismo maturo e sofisticato, realizzato tramite giustapposizione di forme geometriche e colori contrastanti, uniti da toni semplici e tenui.
La poltrona Anemone firmata dall'architetto e designer italiano Giancarlo Zema
, porta con sé un'ondata di colore più che sufficiente, da sola, a svegliare qualunque occhio abituato alle delicate tinte e forme moderniste. Divertente, pop, e dall'aria aliena, il pezzo incarna fedelmente quel senso di libertà artistica, e di divertimento cruciale per l'estetica Memphis.
La scultorea sedia PARA(D) dello studio francese Nova Obiecta
è parte pop-chic e parte giocattolo - un bizzarro esperimento perfettamente riuscito! Dalla personalità esplosiva, e di indiscusso stile, le proporzioni esagerate e i colori abbaglianti di questa sedia, ammiccano allegramente al periodo d'oro di Memphis.
La lampada Hector dello studio americano DAMM guarda con nostalgia agli anni '80, armonizzando con maestria i ricordi d'infanzia all'influenza intellettuale di Memphis, riflettendo su come l'incontro di questo due con il design radicale, influenzò la loro vita e la loro etica artistica. Strano pensare che un estetica nata come rivoluzionaria, possa ora essere considerata retrò-chic - la troviamo comunque stupenda!
Ultimo ma non per importanza, questo adorabile vaso disegnato da una dei fondatori del gruppo Memphis, Nathalie du Pasquier, per Bitossi può essere definito come una "droga di passaggio" per futuri fan di Memphis. Questa pezzo contemporaneo dai colori brillanti, prodotto in edizione limitata, può facilmente entrare a far parte di qualsiasi interno, apportandovi un pizzico della joie de vivre che rese Memphis un'icona.
* Tutte le foto per gentile concessione dei designer e degli studi.
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Traduzione di
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Valeria Osti Guerrazzi
Nata e cresciuta nella Città eterna, Valeria non è mai riuscita a reprimere il suo (irrazionale) amore per la fredda ma multicolore Berlino, dove si è trasferita non appena uscita dalla Sapienza di Roma, con una tesi su Dostoevskij. Lavora come traduttrice per Pamono, e nel suo tempo libero ama perdersi tanto in un buon libro, quanto nella natura con la sua cagnolina Pepper.
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