Sedie Biedermeier Six Asolane in noce, retro a forma di lira, Bottega Vincenzo Cadorin intagliato a mano, fine XIX secolo, set di 6

Sei sedie biedermeier veneziane asolane della fine del XIX secolo in noce con schienale a lira, intagliato a mano. Fissaggio con chiodi in legno; seduta a molle rivestita in tessuto rosa antico in buone condizioni.
Progetto delle sedie attribuibile alla Bottega Vincenzo Cadorin

Cadorin Vincenzo (1854-1925)
Scultore veneziano nato nel 1854, si forma nello studio di Benvenuti, poi studia all'Accademia di Venezia. Nel 1883 espone le sue prime opere a Roma e l'anno successivo vince la medaglia d'oro all'esposizione di Torino. (Luisa GIORDANO, Cadorin, Vincenzo, in Dizionario Biografico degli Italiani, XVI, Roma 1973, p. 97). La sua opera più nota è lo scrittoio in legno intagliato e dorato donato a Papa Pio X per il suo giubileo sacerdotale nel 1908; lo scrittoio si trova ora nella Basilica della Salute di Venezia. Morì nel 1925.

Informazioni su Asolo
Tra '800 e '900 Asolo sembra affermare il suo carattere di luogo di bellezza, di residenza privilegiata e di tradizione culturale, attirando personaggi illustri, intellettuali e artisti, italiani e stranieri: tra questi Eugene Benson, Henry James e Carlo Scarpa, Marius Pictor, Filippo De Pisis, Igor Strawinsky, Hernest Hemingway.

Soprattutto tre donne, Caterina Cornaro, Eleonora Duse, Freya Stark, ebbero un legame intenso con la città. Viaggiatori, intraprendenti, anticonformisti e intellettuali di fama internazionale contribuirono a determinare l'immagine stessa di Asolo come ideale di bellezza e luogo di elezione.

-Caterina Cornaro, ex regina di Cipro, in esilio ad Asolo dal 1489, riuscì a creare una splendida corte rinascimentale nel castello che ancora oggi porta il suo nome.
-Eleonora Duse, divina del teatro internazionale, è venuta a riposare ad Asolo dalla fatica del palcoscenico e anche lei ha scelto di essere sepolta lì.
-Freya Stark, esploratrice, scrittrice e fotografa, ebbe Asolo come meta privilegiata per il ritorno dai suoi viaggi e anche lei fu sepolta qui, nel cimitero di S. Anna.

Ma sono numerosi gli artisti e gli intellettuali che vissero o furono sedotti da Asolo:
Pietro Bembo scrisse gli "Asolani" negli anni del suo soggiorno con la regina Cornaro; la natura in cui è immersa rivive nei dipinti di Giorgione, Lotto, Bassano; la grazia del paesaggio ispirò il genio di Palladio, Massari, Canova; Giosuè Carducci la definì "la città dei cento orizzonti"; il poeta Robert Browning raccontò nei suoi versi l'essenza del vivere "Asolando", Gian Francesco Malipiero compose i "Poemi Asolani" per pianoforte.