Figures is a Lithograph realized by Mino Trafeli in 1980s. Edition 16/50. Hand signed. Good conditions. Mino Trafeli (Volterra, December 29, 1922 - Volterra, August 9, 2018) was an Italian sculptor and partisan. Fundamental to his education is the art institute in Florence, Magisterium section, not only because here he meets notable teachers (Paronchi, one of the most interesting personalities of the Italian literary panorama, is his professor of Italian literature), but because he enters in contact with a lively and "moving" city. In 1944, Trafeli, thanks to a friend who had put him in contact with the clandestine movement, actively participates in the resistance in the Galluzzo area, Florence. After the war, he maintained his membership in the Pd'A, to then merge, with the left of his party, for a short time, in the PSI within which he maintained his autonomy of libertarian imprint, contributing (as a political militant of basis, as he likes to say) as a provincial municipal councilor, to fundamental projects for the life of Volterra. During his socialist political activity (1956-1957) he agreed to be an illustrator with satirical cartoons for the ancient Florentine socialist newspaper "La Difesa" then led by Lelio Lagorio, future minister of the Republic. The choice to live in his hometown did not prevent him from contacting the most significant centers of contemporary art and culture, especially Milan where he is linked to the Fumagalli Galleria delle Ore. Precious is his intellectual presence in the sixties not only for research and for creative projects, but also for his political vision which leads him to understand the phenomenon of youth protest of which he becomes a critical interlocutor. As Enrico Crispolti writes, "the provocation of behavior that Trafeli comes to suggest in his recent sculptures (those of the sixties, ed.) is therefore of a critical and problematic order. In this sense he understands a duty of generation, of his generation (that appeared precisely after the war), as a specific response in the current debate". Often the sculptor from Volterra, just like Pietro Gobetti, speaks of political culture. The sensitivity of the creative towards the problems of his time (not only in a relative sense) is always present even when one speaks implicitly of the human condition. Without expressing that concept of the death of art of which Hegel speaks. from 1942 he taught at the art institute of Volterra. He exhibits at the Galleria delle Ore di Fumagalli in Milan, the Galleria Schneider in Rome, the Galleria Antidogma in Turin at the Venice Art Biennale, the Carrara Sculpture Biennale and the Rome Quadrennial of Art.
Figure è una litografia realizzata da Mino Trafeli negli anni Ottanta. Edizione 16/50. Firmata a mano. Buone condizioni. Mino Trafeli (Volterra, 29 dicembre 1922 - Volterra, 9 agosto 2018) è stato uno scultore e partigiano italiano. Fondamentale per la sua formazione è l'istituto d'arte di Firenze, sezione di Magistero, non solo perché qui incontra notevoli insegnanti (Paronchi, una delle personalità più interessanti del panorama letterario italiano, è il suo professore di letteratura italiana), ma perché entra in contatto con una città vivace e "in movimento". Nel 1944, Trafeli, grazie a un amico che lo aveva messo in contatto con il movimento clandestino, partecipa attivamente alla resistenza nella zona del Galluzzo, a Firenze. Dopo la guerra, mantiene la sua appartenenza al Pd'A, per poi confluire, con la sinistra del suo partito, per un breve periodo, nel PSI all'interno del quale mantiene la sua autonomia di impronta libertaria, contribuendo (da militante politico di base, come ama dire), come consigliere comunale provinciale, a progetti fondamentali per la vita di Volterra. Durante la sua attività politica socialista (1956-1957) accettò di fare l'illustratore con vignette satiriche per l'antico giornale socialista fiorentino "La Difesa" allora diretto da Lelio Lagorio, futuro ministro della Repubblica. La scelta di vivere nella sua città natale non gli ha impedito di contattare i centri più significativi dell'arte e della cultura contemporanea, soprattutto Milano dove è legato alla Galleria delle Ore Fumagalli. Preziosa è la sua presenza intellettuale negli anni Sessanta non solo per la ricerca e per i progetti creativi, ma anche per la sua visione politica che lo porta a comprendere il fenomeno della contestazione giovanile di cui diventa interlocutore critico. Come scrive Enrico Crispolti, "la provocazione dei comportamenti che Trafeli arriva a suggerire nelle sue sculture recenti (quelle degli anni Sessanta, ndr) è dunque di ordine critico e problematico. In questo senso egli intende un dovere generazionale, della sua generazione (apparsa appunto nel dopoguerra), come una risposta specifica nel dibattito attuale". Spesso lo scultore volterrano, proprio come Pietro Gobetti, parla di cultura politica. La sensibilità del creativo verso i problemi del suo tempo (non solo in senso relativo) è sempre presente anche quando si parla implicitamente della condizione umana. Senza esprimere quel concetto di morte dell'arte di cui parla Hegel, dal 1942 insegna all'Istituto d'Arte di Volterra. Espone alla Galleria delle Ore di Fumagalli a Milano, alla Galleria Schneider di Roma, alla Galleria Antidogma di Torino, alla Biennale d'Arte di Venezia, alla Biennale di Scultura di Carrara e alla Quadriennale d'Arte di Roma.
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