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Artwork sold in perfect condition Etching on paper Colombe Duchêne from the Moulin De Larroque paper mill. Hand signed and numbered by the artist on the front. ed 75 ex. Complete with certificate of authenticity and origin (signature and dry stamp of the publisher with photographic reference and numbering). The images of a framed / numbered copy are for illustrative purposes only, the delivered specimen may have a different numbering depending on availability. Professional tracked shipping with rigid packaging. Medium Print: etching Dimensions cm • inch 112 x 75 x 0.1 cm 44.1 x 29.5 x 0 inch Support Print on handmade paper Framing Not framed Type Numbered and limited to 75 copies 1 copy available Authenticity Work sold with an invoice from the gallery and a certificate of authenticity Signature Hand-signed by artist Collector’s Guide Collecting Prints Types of prints Our advice for framing prints Tags Geometric abstraction Abstract art Themes Abstract Geometric
Walter Valentini (1928-2022) Walter Valentini è nato nel 1928 a Pergola, in provincia di Pesaro-Urbino (IT). Tra il 1947 e il 1948 è a Roma e nel 1949 a Milano, dove ha come maestri Max Huber, Albe Steiner e Luigi Veronesi. Nel 1950 lascia la Lombardia per Urbino, dove risiede fino al 1955 e frequenta l'Istituto di Belle Arti (Scuola dei Libro). È qui che scopre l'arte dell'incisione ed è qui che entra in contatto con la cultura del Rinascimento, di cui la città marchigiana conserva testimonianze fondamentali che lasceranno tracce profonde nella sua attività futura. Valentini si dedica principalmente alla ricerca nel campo della grafica e dell'incisione, partecipando anche ad alcune riviste specializzate. Terminati gli studi, nel 1955 lascia Urbino per tornare a Milano, dove da allora risiede. Qui svolge attività professionale nel campo della grafica. È un universo geometrico quello che lo affascina, ricco di risonanze che sembrano inizialmente registrare anche echi della Metafisica di De Chirico. Sono proprio questi aspetti più profondamente formali che Valentini precisa negli anni Settanta, anche da un punto di vista tecnico, in un fertile gioco di esperienze calcografiche e pittoriche, con particolare attenzione, oltre che ai processi e ai materiali esecutivi, alla determinazione dello spazio, con le implicite e necessarie valenze temporali. Lungo un percorso che alla fine del decennio, in opere ormai dominate dal bianco, lo porta a un'asciutta concisione, espressa anche nelle grandi dimensioni dell'intervento ambientale e che arriverà, negli anni '80, agli esiti ormai definiti delle "Camere del tempo" e del "Muro del tempo", che trovano un nuovo sviluppo nelle serie dedicate alla "Città del sole" e alla "Città ideale", e quindi nei grandi quadri del ciclo "Le misure, il cielo". Le mostre sono sempre più frequenti, anche fuori dall'Italia, mentre aumentano i contributi critici alla sua opera e i riconoscimenti, sia in Italia che all'estero. Nel 1979 l'Università del Massachusetts di Boston lo invita a un seminario nell'ambito della mostra di artisti italiani "Naissance de l'oeuvre". Nel 1982 vince il primo premio alla Biennale Internazionale di Ibiza e Listowel Nel 1984 riceve il Gran Premio della X Biennale Internazionale di Grafica di Cracovia, che nel 1986 gli organizza una mostra antologica personale a Cracovia e Torun Nel 1988 realizza un'installazione nella sala dei monaci dell'Abbazia di S. Maria in Cagnola a Chiaravalle (Ancona) e una grande opera su legno "La città del sole", per la Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Nel 1989 è invitato a Lubiana, con una sala personale, alla XVIII Biennale Internazionale di Grafica. Nello stesso anno viene organizzata una mostra antologica del suo lavoro grafico e pittorico presso il Palazzo dell'Arengo della città di Rimini. Al 1990 risalgono due importanti lavori per l'edificio Ashford Properties di Greenwich, Connecticus (USA) e l'installazione per il Sieburg Museum (Germania); al 1991 l'installazione "Space, time" per la Harris Concert Hall di Aspen, Colorado (USA) e "The ideal city" per il Palazzo Montani Antaldi, Pesaro; al 1992 l'installazione "The Labyrinth of Memory" alla Frearte di Milano. Sempre più numerose sono le mostre personali in gallerie private e musei; italiani (a Milano nel 1990 e nel comune natale di Pergola nel 1993) e stranieri (Boston, Stoccolma, Amburgo, Colonia, New York, Aspen, Tokyo, Monaco di Baviera, Siegburg, Vienna, Ankara). Tra il 1995 e il 1996 partecipa alla personale "l'Espace, le temps", presso la Galerie Dionne di Parigi e sempre nel 1996 partecipa al XXX Premio Internazionale d'Arte Contemporanea di Monte-Carlo (Principato di Monaco) e ottiene il "Prix Gabriel Oliver". Nel 1997 è invitato alla LVII edizione della Biennale di Venezia, nella sezione "Arte non implosiva" (verso un nuovo classicismo) e nel 1999 alla Quadriennale di Roma, Palazzo le Esposizioni. Sempre nel 1999 e poi nel 2000, ha esposto "er Valentini dans les chansons de G. Leopardi" presso l'Istituto Italiano di Cultura di Washington e Chicago. prima anche l'attività di Valentini nell'illustrazione di testi letterari in bellissime edizioni limitate, tra cui: "La città del sole", "I Canti" di Giacomo leopardi, "Dante Anarca e i suoi sei maestri" di Giacomo Oreglia, con un saggio introduttivo di Mario Luzi, "La notte viene con un canto" di Mario Luzi, "Trasferire il miele" di Basilio Reale, fino al più recente "Galileo" con prefazione di Cesare Barbieri
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