Cappelliera e attaccapanni in betulla di Artek, anni '70

Informazioni sul prodotto

Design Vintage

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This coat and hat rack was manufactured by Artek in Finland during the 1970s. It is in the style of Alvar Aalto's design for his own villa in 1936. The mounts/sides are made from hand-bent lacquered birch, the sticks from solid birch and the hanger pole from brass plated metal. The 3 hangers are not included. Please personalize with your own.

Questo appendiabiti e cappelliera è stato prodotto da Artek in Finlandia negli anni '70. È nello stile del progetto di Alvar Aalto per la sua villa nel 1936. I supporti/lati sono fatti di betulla laccata piegata a mano, i bastoni di betulla massiccia e l'asta appendiabiti di metallo placcato in ottone. Le 3 grucce non sono incluse. Si prega di personalizzare con le proprie.

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Produttore	Artek
Periodo del design	1950 - 1959
Anno
Periodo di produzione	1970 - 1979
Paese di produzione	Finlandia
Stile	Scandinavo
Stato	Buono — Questo articolo vintage/antico può presentare alcuni segni di usura come graffi e altri segni del tempo.
Restauro e condizioni dettagliate	Leggera usura dovuta all’età e all’utilizzo, Patina dovuta all’età e all’utilizzo, Grucce non incluse Hangers not included Traduzione generata automaticamente
Codice prodotto	LCR-906964
Materiale	Betulla
Colore	Grano
Larghezza	63 cm 63 cm
Profondità	32 cm 32 cm
Altezza	30 cm 30 cm

Spedizione & consegna

Spedizioni da	Danimarca
Resi	Resi sono accettati entro quattordici giorni dalla consegna, ad eccezione dei prodotti realizzati su richiesta

Sustainability

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Informazioni sul produttore

Artek

Finnish architects Alvar (1898-1976) and Aino Aalto (1894-1949), married in 1925, were early proponents of modernism in Scandinavia. In the late 1920s and early 1930s, they began to develop designs, from buildings and interiors to furniture and objects, characterized by innovative, streamlined forms and state-of-the-art materials and processes. The Aaltos’ work—as expressed, for example, in the curvilinear, bent plywood Paimio Chair, created for their Paimio Tuberculosis Sanatoriam (1928-1933)—quickly came to be seen among the international design cognoscenti as a humanistic antidote to the “cold” steel-and-glass designs associated with German, Bauhausian modernism. Following a series of successful exhibitions abroad, especially at Milan’s influential Triennale expo in 1933, the Aaltos and their furniture were in high demand. In 1935, with the help of art critic and future CEO Nils-Gustav Hahl (1904-1941) and art patron Maire Gullichsen (1907-1990), the Aaltos launched Artek in Helsinki, not only to sell and market their furniture, but also “to promote a modern culture of living by exhibitions and other educational means.”

Until the 1950s, the Aaltos designed most of Artek’s products—most notably their Stool 60 (1933), Screen 100 (1936), Tea Trolley 901 (1936), and Stool Y61 (1947). In the years after the war, however, the brand began collaborating with impressive Finnish designers like Ilmari Tapiovaara, whose Mademoiselle Chairs (1956) are still a best-seller today; and Tapio Wirkkala, whose ’60s-era glass pendants were put back into production in recent years. Artek’s collaborations in the 21st-century have included major international designers like Konstantin Grcic, Hella Jongerius, and the Bouroullec Brothers. In 2007, the company commissioned Japanese architect Shigeru Ban to design a pavilion; titled The Space of Silence, the project travelled to multiple destinations around the globe.

Since 2013, Artek has been owned by the German brand Vitra, with offices in Helsinki, Berlin, Stockholm, Tokyo, and New York. Artek’s designs are included in institutional collections around the world, including New York’s Museum of Modern Art, Weil am Rhein’s Vitra Design Museum, and London Design Museum, as well as The Alvar Aalto Museum in Jyväskylä and Helsinki.

* All images courtesy of Artek